La trota e le peschiere:
L’Aniene, ha avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo di Tivoli, e dell'intera Valle dell'Aniene, nei tempi antichi l’acqua era un ricchezza:
fonte di sostentamento umano “potabile” , mezzo di trasporto per le merci (ad esempio per inviare il travertino a Roma), irrigazione per coltivazione terreni , forza motrice sfruttando i dislivelli del territorio (utilizzati in seguito per la produzione di energia elettrica); pesca ed allevamento del pesce ( vista la difficoltà di conservazione si realizzavano allevamenti di animali “vivario” e di pesci “piscinae” ).
Queste “peschiere” erano e sono ancora adesso molto diffuse sul territorio tiburtino e della Valle dell’Aniene.
Nerone aveva fatto costruire due laghetti artificiali per allevare le trote nei pressi della sua villa a Subiaco. L’Imperatore Adriano, nella sua villa sotto Tivoli, il Console Manlio Vopisco, all’interno di Villa Gregoriana, ma anche le meno famose Ville di Cassio, Bruto, Quintilio Varo avevano le loro peschiere, e all’interno del Santuario di Ercole Vincitore è stato scoperto un laghetto con un diametro di oltre 20 metri. Il Cardinale D’este forse proprio per la sua passione per la storia della città, all’interno della sua Villa di Tivoli realizzò le Peschiere, che oltre a servire per allevare più specie di pesci d'acqua dolce, davano la possibilità a chi soggiornava presso la villa di dilettarsi nella pesca.
La Trota “Fario” autoctona dell’Italia centrale è il pesce più apprezzato che si trova nelle acque dell’Aniene.
La Trota (salmo trutta) della famiglia dei Salmonidi è un pesce molto esigente riguardo alla qualità dell’acqua , che deve essere molto ossigenata e non inquinata. Le sue caratteristiche nutrizionali sono eccezionali soprattutto per le moderne diete mediterranee: carboidrati 0 proteine 14,7 , grassi 3, acqua 80,5, per un totale di 55 calorie per 100 grammi.
fonte di sostentamento umano “potabile” , mezzo di trasporto per le merci (ad esempio per inviare il travertino a Roma), irrigazione per coltivazione terreni , forza motrice sfruttando i dislivelli del territorio (utilizzati in seguito per la produzione di energia elettrica); pesca ed allevamento del pesce ( vista la difficoltà di conservazione si realizzavano allevamenti di animali “vivario” e di pesci “piscinae” ).
Queste “peschiere” erano e sono ancora adesso molto diffuse sul territorio tiburtino e della Valle dell’Aniene.
Nerone aveva fatto costruire due laghetti artificiali per allevare le trote nei pressi della sua villa a Subiaco. L’Imperatore Adriano, nella sua villa sotto Tivoli, il Console Manlio Vopisco, all’interno di Villa Gregoriana, ma anche le meno famose Ville di Cassio, Bruto, Quintilio Varo avevano le loro peschiere, e all’interno del Santuario di Ercole Vincitore è stato scoperto un laghetto con un diametro di oltre 20 metri. Il Cardinale D’este forse proprio per la sua passione per la storia della città, all’interno della sua Villa di Tivoli realizzò le Peschiere, che oltre a servire per allevare più specie di pesci d'acqua dolce, davano la possibilità a chi soggiornava presso la villa di dilettarsi nella pesca.
La Trota “Fario” autoctona dell’Italia centrale è il pesce più apprezzato che si trova nelle acque dell’Aniene.
La Trota (salmo trutta) della famiglia dei Salmonidi è un pesce molto esigente riguardo alla qualità dell’acqua , che deve essere molto ossigenata e non inquinata. Le sue caratteristiche nutrizionali sono eccezionali soprattutto per le moderne diete mediterranee: carboidrati 0 proteine 14,7 , grassi 3, acqua 80,5, per un totale di 55 calorie per 100 grammi.
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